Gabriele: no alle strumentalizzazioni mediatiche, ribadiamo la necessità di interlocuzione con il Ministero
L’inchiesta del Tg2 del 9 gennaio scorso, andata in onda a seguito dei ripetuti assalti a portavalori verificatisi nei primi giorni dell’anno, ha acceso i riflettori sul personaggio di “Sangue blu”, professore della “scuola” dei rapinatori di blindati della zona Andria, Bitonto e Cerignola. Un siparietto a dir poco grottesco, in cui uno dei capi delle bande armate del barese, mentre si dichiara estraneo al recente colpo di Mellitto, spiega le tempistiche dell’organizzazione dei colpi, senza mancare di appellare come “infami” i passeggeri di una volante della polizia di passaggio.
Negli stessi giorni, il quotidiano Repubblica annuncia una mobilitazione “epocale” delle guardie giurate, con conseguente rischio di blocco del sistema monetario italiano, proclamando lo “strappo” della categoria con Salvini a causa della mancata inclusione della categoria nel Decreto Sicurezza, e uno sciopero che vedrà tutti i 51mila addetti del settore incrociare le braccia.
A ben vedere, però, a parlare è la sola voce dell’A.N.G.G.I., associazione di rappresentanza sindacale tutt’altro che “rappresentativa”, la quale, tra l’altro, è stata inoltre rapidamente smentita dalla concorrente A.N.G.R.I.
La vigilanza privata, insomma, continua a far notizia solo nei suoi risvolti tragici, per non dire a volte “comici”, o peggio grotteschi, spesso vittima di superficialità anche da parte dei media...mentre continua a rimanere inascoltata da parte delle Istituzioni.
A meno di una settimana di distanza dalla prima comunicazione inviata al Viminale, FederSicurezza torna così a scrivere al Ministro Salvini e al Sottosegretario Molteni per sollecitare un incontro, la cui necessità si fa sempre più cogente e indifferibile.
In allegato la lettera inviata da FederSicurezza ai vertici del Ministero dell’Interno.