Il punto di vista del Vice Presidente Vicario di FederSicurezza sulle novità del settore
Dopo la fusione, formalizzata con l’Assemblea Generale del 28 settembre scorso, tra Anivp e Assvigilanza, l’avvocato Claudio Moro è stato nominato per acclamazione Presidente della nuova A.N.I.V.P.
Nel rinnovare le nostre congratulazioni all’avvocato Moro, figura storica del comparto e della nostra Federazione - nella quale ricopre il ruolo di Vice Presidente Vicario -, gli abbiamo chiesto un commento sulle novità che stanno interessando non solo la sua Associazione ma l’intero settore della vigilanza privata, in particolare sul significato politico della fusione tra due realtà affini come Anivp e Assvigilanza e sugli auspicati effetti di questa unione sul mondo della sicurezza italiana:
“Con l’Assemblea della scorsa settimana - ha dichiarato l’avv. Moro - abbiamo finalmente formalizzato un processo di semplificazione già in itinere da tempo, avviato con lo scopo primario di rendere più snello e funzionale il quadro della rappresentanza datoriale del comparto.
Una semplificazione - ha aggiunto - che condivido anche come Vice Presidente Vicario di FederSicurezza, considerato che il processo federativo si sta attualmente muovendo nella stessa direzione: creare una “massa critica” consistente per attirare il più possibile l’attenzione delle Istituzioni su un tema, quello della sicurezza, che mai quanto in questo momento storico merita di non essere sottovalutato. Al contrario, è tempo che il mondo della vigilanza e della sicurezza privata italiana venga riconosciuto e apprezzato, con tutte le sue peculiarità, tanto dalle Istituzioni quanto dalle committenze e dall’utenza finale.
Il processo avviato, ritengo, potrà avere riflessi positivi anche sul tavolo delle trattative per il rinnovo del Ccnl di categoria: un contesto in cui, per portare a casa un risultato concreto, è ancora più forte e necessaria una omogeneità di vedute da parte datoriale, che mi auguro consentirà - ha concluso - anche una nuova, diversa - e migliore - attivazione degli strumenti della bilateralità”.