09 giugno 2017


 FederSicurezza e Univ al Congresso nazionale di Federpol  

Per il Presidente Gabriele “più siamo e più contiamo, sia in termini di rappresentanza che di qualità di ciò che esprimiamo”

Il 26 maggio scorso Federpol, la Federazione Italiana Istituti Investigativi, Informazioni e Sicurezza, ha festeggiato i “60 anni di vita associativa dell’Investigatore Privato” con un Congresso Nazionale presso l’Hotel Aurelia Antica di Roma.

Dopo i saluti introduttivi del Presidente Agatino Napoleone, e gli interventi del Senatore Maurizio Gasparri, del Coordinatore unità organizzativa  per la vigilanza privata del Dipartimento di Pubblica Sicurezza Vincenzo Acunzo e di Anna Maria Domenici, Segretario generale dell’Univ, Unione Nazionale Istituti di Vigilanza, ha preso la parola Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza: “Ringrazio come sempre il Presidente Napoleone per l’invito, e colgo questa occasione per ribadire a mia volta l’invito a tramutare la sinergia da tempo conclamata in qualcosa di concreto e operativo, alla luce del recente riconoscimento, anche da parte sindacale, dell’esistenza di una vera e propria “filiera della sicurezza”, di cui entrambe le nostre federazioni, a ben vedere, fanno parte, magari riunendole un domani in una confederazione dei servizi di sicurezza.

Un progetto ambizioso, me ne rendo conto, come mi rendo conto del fatto che difficilmente un soggetto rinuncerebbe ad un tassello della propria identità per una ipotetica causa comune, anche se personalmente sarei più che disposto a farlo per confluire in un contenitore comune, e questo essenzialmente per una ragione molto semplice: più siamo e più contiamo, non solo nella qualità di ciò che si esprime ma anche nella quantità di ciò che si rappresenta.

Gli indotti che rappresentiamo - ha proseguito -, come FederSicurezza e come Federpol, ci consentirebbero di fare realmente rumore, o quantomeno “notizia” in positivo, e non solo negativamente a livello di cronaca, e di alzare il livello della nostra interlocuzione. Vorremmo che chi fa il nostro lavoro possa farlo con la tranquillità e la consapevolezza che ciò che investe in termini di risorse umane, e professionalizzazione delle stesse, venga riconosciuto adeguatamente dall’utenza. Il bene sicurezza, che ribadisco sempre essere un bene primario, non è inferiore, anche in termini di iva agevolata, al bene cultura, ed i relativi costi di modernizzazione non possono essere addossati solo a noi prestatori del servizio.

La nostra Federazione è l’unica struttura italiana presente in Europa nel CoESS, la Confederazione europea dei servizi di sicurezza, e tramite la Confcommercio International saremo prossimamente ricevuti a Bruxelles: sarà l’occasione per chiedere agli europarlamentari, e ci impegniamo a farlo anche a vostro nome, di essere ascoltati con una sensibilità diversa e con una maggior capacità propositiva rispetto ai problemi trasversali comuni che ci riguardano in quanto segmenti, sia pur diversi, del mondo della sicurezza.

Già a livello di contrattazione collettiva stiamo lavorando in questo senso, facendo pressing con l’idea di un contratto unico, sia pur modulare, che ci consenta di fare massa critica che venga rispettata per ciò che realmente vale e offre alla collettività, e cioè la sicurezza. Credo perciò - ha concluso - che valga veramente la pena di fare il massimo, anche tentando percorsi nuovi e soluzioni innovative, perché i nostri interlocutori, a tutti i livelli, si interessino finalmente a noi in maniera concreta”.

 

A.G.