La legge di Stabilità reintroduce la detassazione dei premi di produttività e alza il tetto massimo a 2.500 euro per i contratti integrativi che prevedono la partecipazione paritetica dei lavoratori
Con la legge di Stabilità 2016 torna la detassazione dei premi di produttività, che prevede l’applicazione dell’aliquota agevolata del 10% sui premi di risultato legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, nonché per le somme erogate in forma di partecipazione agli utili d’impresa, fino ad un limite massimo di 2.000 euro annui.
Una misura incentivante che valorizza la contrattazione di II livello, in particolare quella aziendale, e riconosce ai lavoratori il merito di aver contribuito a migliorare la produttività dell’azienda.
Rispetto al “vecchio” premio di produttività la platea dei beneficiari si amplia notevolmente, con l’innalzamento del tetto del reddito annuo a 50.000 euro lordi, coinvolgendo così anche quadri e impiegati con compiti di responsabilità.
L’aspetto innovativo – e controverso – della questione sta tuttavia nella possibilità di innalzare il limite dell’importo dello sgravio a 2.500 euro nel caso in cui il contratto integrativo preveda la “partecipazione paritetica” dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro.
La formula usata nella legge di Stabilità parla espressamente di “lavoratori”, e non di sindacato: in altre parole, la “partecipazione paritetica” si potrà realizzare anche tramite organismi in cui siano presenti lavoratori che non fanno parte del sindacato, con l’obiettivo, secondo il consigliere del Mef Marco Leonardi, “di creare organismi il più possibile efficienti e utili a migliorare i risultati delle aziende”, sul modello dei work council tedeschi – organismi presenti nelle aziende con più di 10 dipendenti composti da lavoratori eletti nell’impresa che non sono espressione dei sindacati –.
Una “esclusione” che, chiaramente, non trova tutti d’accordo: è già stato depositato un emendamento, a firma del presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, in direzione di un “esplicito coinvolgimento del sindacato quando si parla di partecipazione paritetica all’organizzazione del lavoro”.
Il nodo della “partecipazione paritetica” sarà sciolto solo con un apposito decreto del ministero del Lavoro, che sarà pronto entro la fine del mese di dicembre.
A.G.