Essecome intervista Marco Stratta, segretario generale Anivp e componente di Giunta FederSicurezza, sulla situazione del mercato del lavoro per i servizi di vigilanza armata e i servizi fiduciari
Come si delinea in questo momento il mercato del lavoro per le aziende di vigilanza armata e dei servizi fiduciari non armati?
Partiamo da una premessa generale: in questo momento, l’intero comparto della sicurezza manifesta una forte necessità di trovare nuove risorse da avviare ai vari lavori, per la concomitanza tra il periodo estivo e la ripresa delle attività dopo la fase acuta della pandemia.
Si potrebbe affermare che mai come oggi “il lavoro insegue il lavoro”, nel senso che le aziende cercano di adattarsi giorno per giorno ai mutamenti per cogliere tutte le opportunità di business.
Questo fenomeno era già presente nel 2019 prima della pandemia, ma ha avuto una importante accelerazione proprio in questi due anni difficili.
Di conseguenza, abbiamo da una parte i servizi più tradizionali e dall’altra si aggiungono in modo sempre più prepotente proposte a maggior contenuto tecnico, tecnologico e consulenziale perché con maggior valore aggiunto.
In questo contesto, il mercato del lavoro evidenzia due dinamiche che nascono da madri diverse ma che generano lo stesso problema: la difficoltà a reperire risorse umane e, ancor più, a reperire risorse qualificate.
I fattori sono differenti per le varie aree. Per la vigilanza privata è molto problematico il connubio tra i tempi e la complessità per l’inserimento al lavoro e la retribuzione mentre, nei servizi disarmati, la fase di inserimento non è un problema ma, spesso, lo diventa la prospettiva di stabilità dell’occupazione.
Si deve inoltre sottolineare che, su questo versante, il reddito di cittadinanza si sta dimostrando un fattore piuttosto controproducente dal momento che non stimola le persone a muoversi da una posizione economicamente assistita...
In allegato l'intervista completa