Partiamo con questa intervista in un viaggio nelle interlocuzioni con il mondo della politica. L'On. Alberto Pagani, Capogruppo PD in commissione Difesa, presenta la sua visione della vigilanza privata.
Intervista all'On. Alberto Pagani, Capogruppo PD in commissione Difesa
E' a sua firma la proposta di legge AC. 2695 sull’impiego delle guardie giurate all’estero: un intervento normativo che aprirebbe nuove possibilità di business ad un settore già fortemente penalizzato su più fronti: ci può illustrare i passi salienti e darci qualche previsione sull'iter?
La discussione è stata avviata nella commissione affari costituzionali, che è la referente, ed il progetto di legge firmato da me, dal presidente della commissione Esteri Piero Fassino e dal responsabile delle politiche della sicurezza Carmelo Miceli va abbinata alle proposte dei Fdi e Lega. Ora tocca al presidente della commissione decidere come procedere: io suggerisco un comitato ristretto che produca un testo unificato, per semplificare ed accelerare i lavori, ed arrivare all’approvazione di una legge che mi pare possa trovare una condivisione sufficientemente larga. Non si tratta, a nostro parere, solo di creare nuove possibilità di business per il settore, ma anche di riportare in Italia quel lavoro che ora gli italiani svolgono con aziende straniere, e quindi anche la possibilità di certificare e controllare standard di formazione e sicurezza ed anche il gettito fiscale corrispondente per l’erario.
Mentre le FFOO sono state (più che legittimamente) identificate tra i gruppi prioritari di vaccinazione, per la Vigilanza Privata la priorità è garantita solo a chi presta servizio in strutture sanitarie: qual è il vostro pensiero politico?
Io ritengo che sia corretto coprire con la vaccinazione chi lavora esposto al rischio di contagio per assicurare servizi essenziali. Consideri che nemmeno i sindaci, che sono le autorità sanitarie locali nei loro comuni, vengono vaccinati prioritariamente, e credo che questo sia un errore ed un cedimento propagandistico stupido alla retorica contro la casta. I paesi normali si preoccupano di assicurare il funzionamento corretto delle istituzioni che devono assicurare i servizi ai cittadini anche nella definizione delle priorità di vaccinazioni. Solo noi facciamo cose strane.
Ieri ne parlavo con un generale a tre stelle che mi diceva di essere stato vaccinato in quanto docente a contratto di un’università, per la quale fa docenza con didattica a distanza, e non per il suo ruolo nella forza armata. Mi pare per lo meno bizzarro.
Il consigliere regionale per la Puglia Filippo Caracciolo ha chiesto di elevare lo status giuridico delle guardie giurate al grado di agenti ausiliari di pubblica sicurezza (oggi sono incaricate di pubblico servizio). E' la linea del PD? Questa nuova qualifica potrebbe avere dei riflessi anche in tema di trattamento pensionistico anticipato delle guardie giurate, sottoposte ad un elevato tasso di stress ma considerate lavoro usurante solo in relazione alle ore notturne lavorate?
Non so se sia la linea del PD perché non ho mai avuto l’opportunità di discuterne, personalmente mi pare una proposta ragionata, ma dovrei studiarla meglio per risponderle.
Mi limito quindi a dirle la mia opinione personale, che è molto semplice: vedo una contraddizione nel fatto che un poliziotto benefici di un vantaggio nel calcolo degli anni lavorativi per l’età pensionabile, indipendentemente dal fatto che faccia i turni sulle volanti o sia impiegato con orario d’ufficio, ed una guardia giurata invece abbia un trattamento più penalizzante.
In sede di conversione del DL Agosto, un emendamento presentato da PD e M5S ha tolto di mezzo il vulnus delle guardie giurate autonome, che mettevano in pericolo l'intero sistema di sicurezza privato pensato dal legislatore. Resta da risolvere il tema del CCNL scaduto nel 2015 e mai rinnovato: il PD può intervenire per dare una svolta all'attuale situazione di stallo?
Il PD deve intervenire perché siamo nel 2021 e il ritardo mi pare già troppo. Purtroppo non è l’unico contratto di lavoro scaduto da troppo tempo, ma questa non è una giustificazione.
È chiaro che una riflessione organica sul settore aiuterebbe a correggere meglio tutte le storture, invece di affrontare i singoli problemi in ordine sparso. Anche il rinnovo di un contratto può essere l’occasione per riflettere sulla parte normativa, che tutela i diritti dei lavoratori, e quindi le modalità con cui le aziende erogano i loro servizi, e non solo l’aspetto economico.