25 gennaio 2017


 Pensioni lavoro usurante: scadenze 2017 

La disciplina alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2017

I lavoratori che maturano nel 2017 o nel 2018 i requisiti per la pensione anticipata per i lavori usuranti devono presentare la domanda di accertamento quest’anno, con scadenze differenziate:

  • entro il 1 marzo, in caso di maturazione dei requisiti nel 2017;
  • entro il 1 maggio, in caso di maturazione dei requisiti nel 2018 (dal 2018, la domanda andrà sempre presentata entro il 1 maggio dell’anno precedente la maturazione dei requisiti).

Attenzione: la domanda di accertamento dei requisiti non va confusa con la domanda di pensione vera e propria, che potrà invece essere presentata solo dopo che l’INPS avrà risposto positivamente all’istanza di accertamento.

Entro il mese di marzo è inoltre atteso un decreto applicativo del Ministero del Lavoro che dovrebbe introdurre, tra le altre cose, alcune semplificazioni della documentazione necessaria.

 

Si ricorda che la disciplina del pensionamento anticipato per i lavori usuranti è stata introdotta con il D.lgs. 67/2011 per tutelare i lavoratori impiegati in attività particolarmente faticose e pesanti; la possibilità di anticipare l’età pensionabile dal 1° gennaio 2008 è stata mantenuta, sia pur con alcune modifiche, anche dalla Legge Fornero del 2011, ed è stata recentemente oggetto di alcune migliorie ad opera della Legge di Bilancio 2017.

Quali sono i requisiti per la pensione anticipata?

I requisiti soggettivi attualmente richiesti per la maturazione del diritto alla pensione anticipata sono (i seguenti:

  • anzianità contributiva minima di 35 anni;
  • età minima di 61 anni e 7 mesi;
  • contestuale perfezionamento del quorum 97,6. 

Dal 1 gennaio 2017 il periodo minimo di svolgimento di attività usurante per godere dei benefici del pensionamento anticipato è di:

  • almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa (per le pensioni con decorrenza entro il 31 dicembre 2017);
  • oppure almeno la metà della vita lavorativa complessiva (per le pensioni con decorrenza dal 1° gennaio 2018).

Per chi possiede anche il requisito per essere definito “lavoratore precoce” (cioè 1 anno di contributi versati entro il compimento del 19esimo anno di età) è stata introdotta la possibilità di ritirarsi, a prescindere dall’età anagrafica, con 41 anni di contributi versati: coloro che appartengono a entrambe le categorie – cioè sono precoci e hanno svolto lavori usuranti – sono liberi di scegliere la forme di pensionamento a loro più favorevole.

La Legge di Bilancio 2017 ha inoltre provveduto alla disapplicazione della disciplina relativa alle cd. “finestre mobili”, in base alla quale,  fino al 31 dicembre 2016, era richiesta un'attesa pari a 12 /18 mesi dalla maturazione del diritto alla effettiva decorrenza della pensione anticipata. Pertanto, a partire dal 1 gennaio 2017, la pensione decorre, di regola, dal primo giorno del mese successivo al perfezionamento dei requisiti di legge.

La stessa legge ha infine congelato i futuri adeguamenti alla speranza di vita sino al 31 dicembre 2026. 

Quali sono i lavori usuranti?

I lavori usuranti sono quelli previsti dall’articolo 1 del Dlgs 67/2011, e cioè quelli svolti da:

a) lavoratori impegnati nelle seguenti mansioni particolarmente usuranti:

  • lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;
  • lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • lavori nelle gallerie: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di 2 fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale;
  • lavorazione del vetro cavo: mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • lavori espletati in spazi ristretti: con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • lavori di asportazione dell’amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità.

b) lavoratori notturni che possano far valere una determinata permanenza nel lavoro notturno, con le seguenti modalità:

  • lavoratori a turni, che prestano la propria attività di notte per almeno 6 ore (comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino) per un numero minimo di 78 giorni lavorativi annui (i requisiti sono più severi per chi ha lavorato meno di 78 notti, con un minimo di 64);
  • lavoratori che prestano la propria attività per almeno 3 ore nell'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all'intero anno lavorativo.

c) lavoratori addetti alla “linea catena”, cioè i lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro gestita dall’INAIL, impegnati all'interno di un processo produttivo in serie, con ritmo determinato da misurazione di tempi, sequenze di postazioni, ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall’organizzazione del lavoro o dalla tecnologia (con esclusione degli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali, ad attività di regolazione o controllo computerizzato delle linee di produzione e al controllo di qualità).

d) conducenti di veicoli pesanti, di capienza complessiva non inferiore ai 9 posti compreso il conducente, adibiti a servizi pubblici di trasporto.

Come si presenta la domanda?

La domanda va presentata all’INPS o all’Istituto previdenziale a cui il lavoratore è iscritto, insieme alla documentazione prevista dalla legge che attesti la sussistenza dei requisiti richiesti per il pensionamento anticipato.

La presentazione della domanda oltre i termini sopra indicati comporta il differimento del diritto alla decorrenza da 1 a 3 mesi a seconda dei mesi di ritardo (nello specifico, 1 mese in caso di ritardo di massimo 1 mese; 2 mesi in caso di ritardo tra 1 e 3 mesi; 3 mesi in caso di ritardo superiore a 3 mesi).

 

A.G.